La mostra

In occasione del centenario dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, vorremmo offrire all’attenzione della cittadinanza e del pubblico, uno strumento di tipo divulgativo e nello stesso tempo di alta qualità sotto il profilo scientifico, che consenta una viva riscoperta di ciò che storicamente ricordiamo, unitamente ad uno stimolante approfondimento circa le implicazioni e le conseguenze che ha avuto sul mondo di ieri e su cosa può dire a noi oggi.

Mappa delle esposizioni

Mappa interattiva delle esposizioni

martedì 9 gennaio 2018

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO

Cari Ambasciatori, nel corso di quest’anno ricorre il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale: un conflitto che ridisegnò il volto dell’Europa e del mondo intero, con l’emergere di nuovi Stati che presero il posto degli antichi Imperi. Dalle ceneri della Grande Guerra si possono ricavare due moniti, che purtroppo l’umanità non seppe comprendere immediatamente, giungendo nell’arco di un ventennio a combattere un nuovo conflitto ancor più devastante del precedente. Il primo monito è che vincere non significa mai umiliare l’avversario sconfitto. La pace non si costruisce come affermazione del potere del vincitore sul vinto. Non è la legge del timore che dissuade da future aggressioni, bensì la forza della ragionevolezza mite che sprona al dialogo e alla reciproca comprensione per sanare le differenze[1]. Da ciò deriva il secondo monito: la pace si consolida quando le Nazioni possono confrontarsi in un clima di parità.

Lo intuì un secolo fa – proprio in questa data – l’allora Presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson, allorché propose l’istituzione di una associazione generale delle Nazioni intesa a promuovere per tutti gli Stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d’indipendenza e di integrità territoriale. Si gettarono così idealmente le basi di quella diplomazia multilaterale, che è andata acquisendo nel corso degli anni un ruolo e un’influenza crescente in seno all’intera Comunità internazionale.
Anche i rapporti fra le Nazioni, come i rapporti umani, «vanno regolati nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante, nella libertà». Ciò comporta «il principio che tutte le comunità politiche sono uguali per dignità di natura», come pure il riconoscimento dei vicendevoli diritti, unitamente all’adempimento dei rispettivi doveri. Premessa fondamentale di tale atteggiamento è l’affermazione della dignità di ogni persona umana, il cui disprezzo e disconoscimento portano ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità. D’altra parte, «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo», come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO Sala Regia Lunedì, 8 gennaio 2018

https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2018/january/documents/papa-francesco_20180108_corpo-diplomatico.html

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