La mostra

In occasione del centenario dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, vorremmo offrire all’attenzione della cittadinanza e del pubblico, uno strumento di tipo divulgativo e nello stesso tempo di alta qualità sotto il profilo scientifico, che consenta una viva riscoperta di ciò che storicamente ricordiamo, unitamente ad uno stimolante approfondimento circa le implicazioni e le conseguenze che ha avuto sul mondo di ieri e su cosa può dire a noi oggi.

Mappa delle esposizioni

Mappa interattiva delle esposizioni

venerdì 8 luglio 2016

Rapporto Chilcot conferma impegno per evitare guerra in Iraq di GPII

Giovanni Paolo II era intervenuto per evitare la Guerra in Iraq, sia con interventi pubblici che per vie diplomatiche inviando il cardinale Roger Etchegaray a parlare con Saddam e il cardinale Pio Laghi a parlare con George Bush jr. tentando di evitare il conflitto. Tutto ciò è confermato dal rapport Chilcot pubblicato in Inghilterra in questi giorni.


Come abbiamo riportato nel libro dove affrontiamo l'impegno per la pace svolto dai vari pontefici, Giovanni Paolo II ricordava nell’Angelus del 16 marzo 2003: «Ho vissuto la seconda guerra mondiale e sono sopravvissuto alla seconda guerra, per questo ho il dovere di ricordare a tutti i piùgiovani, a tutti quelli che non hanno avuto questa esperienza, ho il dovere di dire, mai piùla guerra, avventura senza ritorno; mai piùla guerra, spirale di lutti e di violenze». Erano i giorni decisivi per gli esiti della crisi irachena e Giovanni Paolo II rivolgeva il suo appello ai responsabili politici di Baghdad e ai Paesi membri delle Nazioni Unite per lavorare con responsabilità alla pace e chiedendo di riflettere sulle possibili conseguenze della Guerra «Sui cittadini e per l’equilibrio dell’intera regione del Medio Oriente, nonché per gli estremismi che potrebbero derivarne». (Pag 129 La Grande Guerra. Politica Chiesa Nazioni)


https://cccsanbenedetto.files.wordpress.com/2015/08/grande-guerra_depliant-web.pdf

venerdì 1 luglio 2016

1 luglio 1916 Battaglia della Somme



Gli inglesi nel tentativo di spezzare l’assedio di Verdun ingaggiarono la battaglia della Somme.
Alle sette di mattina del 1 luglio 1916, dopo una preparazione durata mesi, l’artiglieria inglese aveva cominciato a bombardare le linee tedesche schierate lungo il fiume Somme, nella Francia settentrionale. 
Nel giro di un’ora, sulle postazioni nemiche erano stati lanciati duecentocinquantamila obici. Infine le truppe inglesi e francesi erano uscite dalle trincee lungo l’intero fronte, dando il via a una delle più lunghe battaglie della Prima Guerra Mondiale
Solo nel primo giorno morirono 20 mila soldati inglesi. La battaglia si trascinò per mesi nel fango, e provocò la morte di 500 mila soldati tedeschi, 400 mila soldati inglesi e 200 mila soldati francesi. 

Lo stallo delle battaglie sul fronte occidentale, determinò un lungo logoramento delle truppe su entrambi i fronti, la guerra lampò si trasformò in una guerra di trincea che portò a sanguinosi scontri per la conquista di pochi metri. (Il fronte occidentale, Pag 44 La Grande Guerra. Politica Chiesa nazioni. Ed LINDAU)

La morte si fece compagna degli uomini, i cadaveri rimanevano nella terra di nessuno, e morire diventava normale.

Moulin de Fargny (Somme). Recupero dell’acqua dopo l’attacco